mercoledì 20 gennaio 2021

Governo: fiducia stretta per Conte in Senato, ora incognita fase 2

"Il Governo ottiene la fiducia anche al Senato. Ora l'obiettivo è rendere ancora più solida questa maggioranza. L'Italia non ha un minuto da perdere. Subito al lavoro per superare l'emergenza sanitaria e la crisi economica. Priorità a piano vaccini, Recovery Plan e dl ristori". Lo scrive in un tweet il premier Giuseppe Conte. 

Niente maggioranza assoluta in Senato ma 156 voti favorevoli alla fiducia consentono al governo di andare avanti, per il momento. I no sono 140, 16 gli astenuti. Il verdetto dell'Aula di Palazzo Madama arriva segnato dalla polemiche. Il presidente Casellati blocca il voto: l'ex 5S Ciampolillo e Nencini arrivano sul filo e riescono a votare, a sostegno del governo, solo in extremis. 

Protestano Lega e FdI, che annunciano si appelleranno al Colle. Italia Viva conferma l'astensione, in segno di "disponibilità", seppure a tempo, a discutere ancora con la maggioranza. E' "probabile" che questa mattina si svolga un vertice di maggioranza, dopo il voto sulle comunicazioni del premier Giuseppe Conte che si sono svolte ieri alla Camera e oggi al Senato. Lo si apprende da fonti qualificate di maggioranza.



martedì 19 gennaio 2021

In Indonesia, la più antica arte figurativa, 45 mila anni fa

Ancora lì, ancora lo stesso team di ricercatori dietro la scoperta. L'annuncio è quello destinato, ancora una volta, a riscrivere il nostro lontano passato artistico. Per quanto non è chiaro però, lasciano capire gli stessi ricercatori, perché la regione dove tutto è avvenuto si sta confermando un vero scrigno in materia di arte rupestre e potrebbe riservare ulteriori sorprese. Di cosa parliamo? Della scoperta della più antica testimonianza di arte figurativa, in una grotta indonesiana nell'isola di Sulawesi da parte del team di Adam Brumm della Griffith University, in Australia.

Il team di Brumm, poco più di un anno fa, finiva infatti al centro dell'attenzione degli appassionati di antropologia per l'annuncio che proprio a Sulawesi era stata scoperta una pittura rupestre vecchia di 44 mila anni, un dipinto con oggetto una scena di caccia di animali locali da parte di figure simil-umane. Figure così particolari che a suo tempo avevano incuriosito gli addetti ai lavori, che avevano ipotizzato anche un significato religioso a loro associato.

Ma gli scavi e le ricerche nella stessa area portano oggi a superare il primato di quella scena di caccia come arte figurativa, come raccontano i ricercatori sulle pagine di Science Advances. Nella stessa zona infatti – un'area carsica nel sud dell'isola di Sulawesi, nota come Maros-Pangkep – il team di Brumm ha identificato due nuove figure di animali interessanti. Si tratta probabilmente di rappresentazioni del cinghiale dalle verruche di Sulawesi (Sus celebensis), ma di età diverse, come stimato grazie alle analisi di radiodatazione effettuate sui depositi sopra i disegni (come effettuato in passato).

Quello del sito di Leang Balangajia 1, raffigurante un cinghiale con alcuni stencil di mani, ha un'età minima stimata di circa 32 mila anni. Quello del sito di Leang Tedongnge invece potrebbe avere un'età minima di circa 45 mila anni, ed essere così, anche se di poco, più vecchio della scena di caccia. Protagonisti del dipinto, sui toni del rosso, anche in questo caso sono stencil di mani e alcuni cinghiali, tre in tutto, forse impegnati in quelle che i ricercatori descrivono come un'interazione sociale. Che da oggi potrebbe diventare particolarmente famosa. Secondo quanto scrivono gli esperti, infatti, potremmo essere di fronte non solo al più vecchio dipinto di un animale, ma alla più antica testimonianza di arte figurativa conosciuta, realizzata, con tutta probabilità, da membri della nostra specie, cognitivamente e anatomicamente moderni. E tutto questo, concludono gli autori, non fa altro che confermare che l'atto di raffigurare storie attraverso queste rappresentazioni era parte del bagaglio culturale delle popolazioni di questo luogo in questo periodo.



Addio a Emanuele Macaluso, storico dirigente comunista

Fino all'ultimo Emanuele Macaluso, morto stanotte a 96 anni, ha mantenuto uno sguardo curioso sul mondo. Era sorprendentemente sul pezzo. Ancora la settimana scorsa, dal letto d'ospedale, chiedeva della crisi di governo. La politica è stata la sua dannazione. "E al giornale, che si dice?", domandò, con un filo di voce. A Natale aveva avuto un problema al cuore, che sembrava risolto, ma la notte prima di lasciare la clinica era caduto. Lo incoraggiai a tenere duro. "Ma cosa vuoi, ho quasi cent'anni", rispose lapidario. Che tutto stesse per finire lo indispettiva. Aveva amato moltissimo la vita, affrontata con lo stesso gusto con cui si addenta una mela. "Voglio andarmene nel sonno", aggiunse.

Ogni mattina si svegliava alle sei, leggeva il pacco di quotidiani comprati all'edicola della piazza di Testaccio, quindi, dopo la passeggiata sul Lungotevere, dettava all’ex giornalista dell’Unità Sergio Sergi il commento scritto a mano sul tavolo della cucina. Sergi lo postava materialmente sulla pagina Facebook Em.Ma in corsivo. Una rubrica di successo. A Macaluso però non importavano i riscontri. Non aveva nemmeno un computer. “Se non scrivo i miei pensieri mi sento morire”, mi raccontò una volta, seduto nel salotto del piccolo appartamento ingombro di libri. “Togliatti una volta mi spiegò: un uomo politico che non scrive è un politico dimezzato”.  Il primo pezzo uscì nel 1942 sull'Unità allora clandestina: una denuncia delle condizioni di lavoro degli zolfatari nisseni. Macaluso aveva 18 anni.



domenica 17 gennaio 2021

I ladri restituiscono l'auto speciale rubata a una disabile

"Anche noi abbiamo un cuore, scusateci non sapevano della vostra patologia. Scusateci ancora, i ladri".

Sono ritornati sui loro passi, mossi dalla compassione, i malviventi che mercoledì 13 gennaio hanno rubato una Fiat Doblò speciale dall'area mercatale adiacente l'ospedale "Di Venere" di Bari. Ovvero l'auto di famiglia di Maria Elena Barile Damiani, 56 anni, affetta da sclerosi multipla: l'unico mezzo di locomozione per la donna che affronta spesso visite mediche. La figlia Rita, appena informata del furto dai genitori, aveva scritto un post sui social network ed è partita la macchina solidarietà con centinaia di like e condivisioni.

Una solidarietà che probabilmente è stata decisiva per il ritrovamento dell'auto da parte dei carabinieri: "Averla ritrovata rappresenta un segno di speranza, quel briciolo di fiducia per il genere umano che non dovrebbe abbandonarci mai", dice Rita.

Il furgoncino sarà rimesso in moto lunedì 18 dopo "un controllo dall'elettrauto, perchè i fili di accensione sono stati manomessi", spiega la giovane.

"In queste ore si sono moltiplicati i pensieri: ci siamo visti crollare il mondo addosso e abbiamo pensato ai tanti disabili che, come noi, non rientrano nei parametri del Comune per usufruire del servizio pubblico, che - aggiunge la giovane - non possono permettersi una macchina di questo tipo. Sarebbe bello avviare una raccolta fondi per mettere a disposizione una macchina così, con noleggio gratuito per chi ne avesse bisogno".



sabato 16 gennaio 2021

Covid: "Un passo in avanti l'ok di Aifa alla ricerca sugli anticorpi"

Il via libera dell'Agenzia italiana del farmaco alla ricerca sugli anticorpi monoclonali è "un passo in avanti molto importante per l'approvazione di nuovi medicinali anti-Covid, a carico del Ssn, per il loro uso emergenziale". Lo sostengono il farmacologo Carlo Centemeri, della Lorenzini Medical Foundation MI-NY, e il virologo Francesco Broccolo, dell'Università di Milano Bicocca. E il presidente dell'Aifa, Giorgio Palù, commenta: "E' una buona notizia e può rivelarsi un'ottima risorsa".  

Alla luce del quadro epidemiologico complesso e della circolazione di nuove varianti del virus SarsCoV2, gli esperti ritengono che sia "assolutamente necessario che venga implementato immediatamente l'armamentario di farmaci per il trattamento in fase precoce del coronavirus".



Un flirt con Diletta Leotta? Can Yaman: “Fatti miei”

Diletta Leotta ha una storia d’amore con Can Yaman? Ha trascorso con lui il Capodanno oppure con Zlatan Ibrahimovic? Mentre il gossip impazza, l’attore turco si chiama fuori e stanco delle domande delle fan che vogliono saperne di più, scrive sui social “Fatti miei. Punto” aggiungendo la faccina che indica di fare silenzio. Poi blocca i commenti su Instagram e lascia Twitter. Il messaggio è chiaro.

Can Yaman si è stancato di sentir parlare della sua vita privata, vuole solo essere apprezzato per il suo lavoro. E come ha detto in passato un collega, ribadisce il pensiero: “Sono solo fatti miei”. Le fan replicano: “Per noi sei e rimarrai la stessa persona di sempre... la persona speciale della quale ci siamo innamorate, quella con un grande cuore che fa di tutto per le persone che hanno bisogno. La vita privata è tua e tale deve rimanere”.



giovedì 14 gennaio 2021