domenica 28 febbraio 2021

Barzelletta del 28 - 02 - 2021





Nel Salento, bambina azzannata alla gola da un cane


Una bambina di 11 anni è stata azzannata alla gola da un cane lupo cecoslovacco, in una casa di campagna di amici di famiglia, a Cannole (Lecce). La bimba, che non sarebbe in pericolo di vita, è stata trasportata in codice rosso all’ospedale Vito Fazzi di Lecce.

A quanto si apprende, la bimba stava giocando con una sua coetanea, figlia dei proprietari del cane, con la quale ha deciso di avvicinarsi all’animale che, con il guinzaglio legato a una parete, era stato tenuto lontano. Quando la bimba ha provato ad accarezzarlo, l’animale l’ha azzannata. 

I proprietari del cane hanno riferito agli agenti del commissariato di Otranto, intervenuti con i veterinari dell’Asl, che l’animale era solito giocare con i bambini e non avrebbe mai evidenziato alcun segnale di aggressività.



Lecce, 85enne ruba cibo per sfamare gatti randagi


La vicenda si è verificata nella giornata di mercoledì 25 febbraio in un supermercato in provincia di Lecce, in Puglia. Un uomo di 85 anni ha tentato di appropriarsi illecitamente di alcune confezioni di wurstel e scatolette di cibo per gatti.

L’anziano, infatti, pur vertendo in gravi condizioni economiche, accudisce da tempo alcuni gatti randagi che bazzicano in prossimità della sua abitazione. Proprio per sfamare i randagi di cui si occupa da tempo, l’85enne si era recato presso il supermercato del quale sembrerebbe essere un cliente abituale, per procurarsi i prodotti necessari per i felini. In questo contesto, rendendosi conto di non possedere denaro sufficiente per pagare il conto, ha provato a nascondere parte della merce nel proprio giubbotto, mettendo a repentaglio la fedina penale pur di non far morire di fame gli amici a quattro zampe.

A ogni modo, i movimenti sospetti del cliente sono stati notati dagli addetti alla sicurezza e dagli impiegati del market che hanno fermato il soggetto e hanno prontamente contattato le forze dell’ordine.

Una volta giunti sul posto, però, i carabinieri hanno raccolto varie testimonianze e hanno deciso, infine, di non incriminare l’uomo. Gli agenti, al contrario, hanno preferito saldare l’importo mancante – pari a circa 2,50 euro – e riconsegnare il cibo all’85enne che, felice, si è incamminato verso casa per nutrire i suoi amati gatti randagi.



sabato 27 febbraio 2021

La grande gara di Mudù





Ingegnere porta in tribunale l'Accademia della Crusca


L'ingegnere parla di "battaglia di civiltà" perché "sul sito della Crusca c'è una lunga pagina in cui si fa la cronistoria del termine terrone usato in senso dispregiativo": "La voce - riporta l'Accademia - nasce nei grandi centri urbani dell'Italia settentrionale con valore di 'contadino' e usata, in senso spregiativo o scherzoso, per indicare gli abitanti del Meridione in quanto il Sud era una regione caratterizzata da un'agricoltura arretrata".

Attraverso tre Pec nei mesi scorsi l'ingegnere ha provato a chiedere un'integrazione 'positiva' ricevendo "solo risposte evasive". Così si è poi rivolto al tribunale perché si aggiunga un riferimento "alla terra dei latifondisti, dei feudatari, dunque alla ricchezza, oltre a riconoscere un cognome i cui discendenti diedero lustro all'Italia Intera".

La vicenda, spiega, "è seria": dietro alla diatriba ci sono anche discriminazioni. Negli anni '90, "arrivato in Brianza per una supplenza in una scuola, ho resistito due mesi - racconta -. Mi sono sentito dire che con quel cognome potevo fare l'operaio, non certo l'ingegnere". O le volte che a Milano "sono rimasto a piedi quando chiamavo un taxi e dicevo il mio nome?".

"È assurdo voler far pagare alla Crusca la colpa dell'uso discriminatorio di un termine impiegato nella storia d'Italia quando, anzi, la nostra Accademia ha segnalato questo difetto, lo ha contestato, criticato, condannato, pur facendone, come è ovvio, la storia, perché la storia non si può cancellare". 

Reagisce così, interpellato dall'Adnkronos, il professore Claudio Marazzini, presidente dell'Accademia della Crusca, all'atto di citazione in tribunale presentato dall'ingegnere salernitano Francesco Terrone, che chiede alla secolare istituzione fiorentina i danni morali e materiali per una scheda lessicale su 'terrone' pubblicata sul suo sito internet. "



Usa, bin Salman autorizzò il blitz per uccidere Khashoggi


Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha "autorizzato" un'operazione per "catturare o uccidere" il giornalista dissidente Jamal Khashoggi. Lo afferma un rapporto dell'intelligence Usa diffuso dall'amministrazione Biden dopo averlo declassificato, secondo quanto riferito dai media americani.  

Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman vedeva il giornalista dissidente Jamal Khashoggi come una minaccia al regno e sostenne ampiamente l'uso della violenza se necessario per metterlo a tacere.

Il rapporto dell'intelligence Usa sull'uccisione di Jamal Khashoggi elenca 21 persone che gli 007 americani ritengono con "alta fiducia" complici o responsabili per la morte del giornalista dissidente per conto del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.

Nel rapporto sull'uccisione di Jamal Khashoggi l'intelligence Usa ha "un'alta convinzione" sulle responsabilità degli individui coinvolti nella morte del giornalista dissidente Jamal Khashoggi ma non è in grado di dire se conoscessero in anticipo che l'operazione si sarebbe conclusa con la sua uccisione.

Il principe saudita Mohamed bin Salman non sarà colpito da sanzioni Usa. Lo riporta Politico citando fonti dell'amministrazione Usa. Il Tesoro americano si appresta invece a varare sanzioni sul generale saudita Ahmed al-Asiri, ex vice responsabile dei servizi di intelligence di Riad, per l'assassinio Khashoggi. Sanzioni anche per la Saudi Rapid Intervention Force coinvolta nell'omicidio.

L'amministrazione Biden non vuole una rottura con l'Arabia Saudita ma vuole ricalibrare i rapporti con Riad. Lo afferma il segretario di stato americano Antony Blinken.



Internet, il gioco d'azzardo nascosto dietro innocui videogame


Il gioco d'azzardo è severamente proibito ai minori di 18 anni. Tuttavia, su Internet, molti siti aggirano questo divieto con stratagemmi sempre più sofisticati. Uno di questi è di "camuffarlo" nei videogame, che i ragazzini scaricano sui propri pc e smartphone. A "Striscia la Notizia", l'esperto di digitale Marco Camisani Calzolari svela questi pericolosi trucchetti.

"Alcuni videogame vendono ai giocatori delle funzionalità che servono per avanzare nel gioco, oppure per essere più forti. E alcuni videogiochi, per esempio del mondo del calcio, vendono delle carte che servono per avere i calciatori più forti. Ma si acquista un 'pacchetto' di giocatori, che potrebbero essere forti o deboli. È una sorta di 'bottino misterioso'", spiega Camisani Calzolari, chiedendo un chiarimento a un esperto.

"Non sono spesso rispettati gli obblighi di informazione da fornire al consumatore, quindi il consumatore effettua un acquisto inconsapevole, a maggior ragione laddove parliamo di minori", sottolinea il professor Giovanni Maria Riccio, dell'Università di Salerno.