venerdì 12 novembre 2021

Barzelletta del 12 - 11 - 2021






mercoledì 10 novembre 2021

Spadafora fa coming out in tv, sono omosessuale


"Penso che la vita privata delle persone debba rimanere tale, ma penso anche chi ha un ruolo pubblico, un ruolo politico, abbia qualche responsabilità in più".

E "io l''ho fatto anche per me stesso perché ho imparato forse molto tardi che è molto importante volersi bene e rispettarsi..".

Vincenzo Spadafora, deputato M5S, ospite di Che tempo che fa su Rai tre fa coming out in Tv e si commuove affrontando il tema della sua omosessualità, che per la prima volta dichiara pubblicamente anche nel suo libro 'Senza riserve, in politica e nella vita". 

Ci sono, spiega "due motivazioni" che lo hanno portato a farlo, "una ragione - sottolinea riprendendo il discorso dopo un lungo applauso - è molto politica, per testimoniare il mio impegno politico, per tutti quelli che tutti i giorni combattono per i propri diritti e hanno meno possibilità di farlo rispetto a quante ne ho io grazie al mio ruolo. Ma anche una testimonianza di tipo religioso, io sono un cattolico che crede molto nella propria fede, può sembrare in contraddizione ma non lo è affatto. In politica l'omosessualità viene usata anche per ferire, per colpire l'avversario, con un brusio che io stasera volevo spegnere. Spero di essere considerato per quel che faccio, per quel che sono, e da domani forse sarò più felice perché mi sentirò più libero".






lunedì 8 novembre 2021

“Squid game” dilaga tra i bimbi: già 9000 firme per fermare la serie


Circa novemila. Tante sono le firme raccolte dalla Fondazione Carolina - intitolata a Carolina Picchio, prima vittima acclarata di cyberbullismo in Italia, suicidatasi nel 2013 - nella petizione online “Fermiamo lo Squid Game”, lanciata su Change.org e diretta alla Commissione parlamentare per infanzia e adolescenza. Sconsigliata agli under 14, la serie proposta da Netflix, incentrata su giochi infantili nei quali chi perde muore, in realtà si è diffusa rapidamente tra i giovanissimi, anche alla scuola primaria, e si è fatta “modello” per nuove modalità di gioco.

Sono oltre sessanta le segnalazioni giunte alla Fondazione da tutta Italia. «Mio figlio ha picchiato la sua amichetta mentre giocava a Squid Game», afferma un genitore. Un altro spiega: «A mia figlia hanno rovesciato lo zaino fuori dalla finestra perché ha perso a Squid Game». I racconti si susseguono. Cambiano le scuole, mutano i giochi, non il “pegno” da pagare in caso di sconfitta: essere picchiato da chi ha vinto. Anche chi non vuole giocare viene punito. «I miei figli non sono stati invitati alla festa del loro compagno, perché non vogliono giocare a Squid Game», dice un genitore. L’emarginazione è una delle “penitenze”. La più diffusa è lo zaino rovesciato in classe oppure dalla finestra, per umiliare chi non partecipa. E magari farlo piangere, che sia con uno schiaffo o una parola.

«La petizione è una provocazione - commenta Ivano Zoppi, segretario generale Fondazione - serve per sensibilizzare genitori, opinione pubblica e istituzioni. I minori vanno tutelati, anche nella dimensione digitale, dove prendono visione di contenuti distorti, che non possono comprendere ma riescono a replicare perché verosimili. Come i giochi di Squid Game». Ecco allora “un, due, tre stella” - “l’orologio di Milano fa tic tac” - e il tiro alla fune, con felpe e giubbotti annodati. Insomma, i giochi “classici” ma con schiaffi e punizioni per chi perde.

«La prima segnalazione è arrivata dalla mamma di un’alunna della materna e tante altre sono giunte pure dalle primarie. Sono anni che cerchiamo di spiegare che bambini e preadolescenti non possono vivere autonomamente il web. Il problema non è lo streaming e la soluzione non è solo nel parental control. Il web e i social propongono recensioni, meme, video sull’onda della viralità. Per non parlare dei link su Telegram. La questione non è tecnologica, ma educativa e riguarda tutti noi. Siamo già stati contattati dalle istituzioni e confidiamo sia presto attivato un primo tavolo di confronto sul benessere digitale dei minori. Intanto a Torino, con Casa Benefica, giovedì presenteremo un percorso educativo dedicato»






sabato 6 novembre 2021

Pompei, riemerge una stanza abitata dagli schiavi ancora intatta


Importante scoperta alle porte di Pompei. La grande villa suburbana di Civita Giuliana restituisce una stanza abitata dagli schiavi, ancora intatta. "Eccezionale. E' rarissimo che la storia restituisca i particolari della vita dei più umili", spiega il direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel. Scoperte, dice il ministro Dario Franceschini, "che fanno di Pompei un modello di studio e ricerca unico al mondo".

Lo scavo offre uno sguardo straordinario su una parte del mondo antico che normalmente rimane all'oscuro, dalla quale affiora uno spaccato rarissimo della realtà quotidiana degli schiavi. Grazie all’affinamento della tecnica dei calchi inventata da Giuseppe Fiorelli nell’Ottocento, sono stati portati alla luce letti e altri oggetti in materiali deperibili, che permettono di acquisire nuovi interessanti dati sulle condizioni abitative e di vita degli schiavi a Pompei e nel mondo romano.

Nella stanza sono state trovate tre brandine in legno, disposte a ferro di cavallo: hanno misure diverse, la più piccola, non più lunga di un metro e quaranta, probabilmente destinata a un bambino. L'aspetto è quello di mobili essenziali, semplicissimi, "più che letti, brandine", dice il direttore. Costruiti con ingegno, però, con un sistema di modularità che permetteva di allungare o accorciare il giaciglio, a seconda dell'altezza di chi lo doveva occupare.

Niente materassi, solo una pezza di tessuto stesa su una rete di corde che il calco in gesso ha fatto ritornare alla luce con impressionante precisione. E nulla a che vedere con i letti dei signori, sempre dotati di una tavola e di un morbido materasso. I muri sono spogli, nessun colore a parte una macchia di vernice bianca in alto sotto alla piccola finestra, nel punto dove veniva appesa una lucerna. "Serviva probabilmente ad amplificare il chiarore prodotto dal fuoco", ipotizza Zuchtriegel.

Al di sotto delle brandine si trovavano pochi oggetti personali, tra cui anfore poggiate per conservare oggetti, brocche in ceramica e il "vaso da notte". Un discorso a parte meritano i tanti oggetti da lavoro: appoggiato al letto del bambino c'è proprio il grande timone del carro, era di legno ma il calco in gesso ha fatto riemergere su una parte della forcella una vistosa rappezzatura fatta con lo spago. Al centro del locale, invece, una grossa cassa con gli angoli in metallo custodiva i finimenti dei cavalli, avvolti in una pezza di stoffa.

Oltre a fungere da dormitorio per un gruppo di schiavi, forse una piccola famiglia come lascerebbe intuire la brandina a misura di bambino, l'ambiente serviva come ripostiglio, come dimostrano otto anfore stipate negli angoli lasciati appositamente liberi per tal scopo.






giovedì 4 novembre 2021

Covid: agenzia farmaco Gb approva pillola antivirale Merck


L''agenzia regolatoria del farmaco britannica (Mhra) ha approvato oggi - in anticipo su chiunque altro in Europa - il Molnupiravir, prima pillola indicata per il trattamento del Covid a essere registrata.

La medicina, realizzata e illustrata nelle settimane scorse dal colosso americano Merck Sharp & Dohme in partnership con Ridgeback Biotherapeutics, potrà essere prescritta a chiunque sia testato positivo al Covid e abbia almeno un fattore di rischio legato a un possibile contagio grave come l'obesità, una cardiopatia, il diabete o in genere un'età superiore ai 60 anni.

Per la Mhra, il Molnupiravir è un farmaco "sicuro ed efficace", in grado di ridurre il pericolo di ricovero in ospedale per persone colpite da forme anche moderate di Covid-19 che abbiano parallelamente condizione di rischio extra.

Esso agisce interferendo nella replicazione interna all'organismo del coronavirus. La somministrazione, nei casi previsti, è consigliata il più rapidamente possibile dopo un test positivo, e comunque entro 5 giorni

"Oggi è un giorno storico per il nostro Paese" nella lotta alla pandemia, "perché il Regno Unito diventa il primo Paese al mondo ad aver approvato un antivirale contro il Covid-19 che può essere assunto a casa". Così Sajid Javid, ministro della Sanità del governo di Boris Johnson, nel primo commento a caldo alla formalizzazione del via libera dell'agenzia britannica del farmaco (Mhra) - dato oggi in anticipo su tutti - all'uso della 'pillola anti Covid' molnupiravir realizzata dal colosso farmaceutico americano Merck.

Si tratta di una medicina destinata a "cambiare le cose per i pazienti più vulnerabili e immunodepressi, ai quali questo trattamento rivoluzionario potrà essere prescritto presto", ha dichiarato Javid. Il governo della Gran Bretagna, dove dall'inizio della pandemia si sono contati circa 140.000 morti e dove i contagi alimentati dalla variante Delta hanno ripreso a viaggiare nelle ultime settimane a circa 40.000 al giorno, seppure con un impatto molto meno grave su decessi e ricoveri rispetto alle ondate pre-vaccini della pandemia, si è finora assicurato 250.000 confezioni di molnupiravir, contro le 50.000 di un Paese europeo di più o meno pari grandezza come la Francia.

Uno strumento ritenuto fondamentale a Londra per contribuire - assieme alle vaccinazioni, in particolare alle terze dosi booster già in via di somministrazione sull'isola a tutti gli over 50, ai vulnerabili e al personale sanitario o dei servizi sociali - per provare a contenere l'effetto del rimbalzo stagionale dei contagi sulle ospedalizzazioni senza ripristinare il grosso delle restrizioni: revocate in Inghilterra (mascherina obbligatoria inclusa) fin dal 19 luglio con un vasto consenso popolare e di opinione pubblica.



mercoledì 3 novembre 2021

Champions League, Juventus-Zenit 4-2





Senato approva il testo unico sulle malattie rare, è legge


È legge, finalmente. Appena approvato all'unanimità in sede deliberante in commissione il testo unico su malattie rare.

Un aiuto concreto ai pazienti e alle loro famiglie e un esempio di buona politica. Ora bisogna attuare le normative in tutte le regioni, mettere a sistema l'esistente , aggiornare il piano per le malattie e rare ogni tre anni. Il testo é un nuovo inizio, la giustezza di un Servizio Sanitario si misura da come trattiamo le malattie rare. Oggi è una buona giornata". Lo dice la presidente della commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama Annamaria Parente.

"Il Testo unico sulle Malattie rare, di cui sono stata relatrice e tra le prime proponenti, è stato votato oggi all'unanimità dalla Commissione Sanità del Senato in sede deliberante. È una soddisfazione enorme, adesso occorre accelerare sui decreti attuativi. È un provvedimento che dà finalmente dignità alle persone con malattie rare e ai loro familiari". Così Paola Binetti, senatrice Udc e relatrice del Testo unico sulle Malattie rare, approvato oggi in via definitiva.

"In Senato è appena stato approvato il testo unico sulle malattie rare che assorbe diversi disegni di legge, tra cui quello da me presentato a inizio legislatura. E' una vittoria per i pazienti, per le loro famiglie, per l'Italia intera. E' un importantissimo passo avanti per i 2 milioni di malati rari in Italia". Così il senatore Udc, Antonio De Poli, commenta l'approvazione, in sede deliberante, in Commissione Sanità in Senato, del Testo Unico sulle malattie rare.

Quella di una legge sulle malattie rare, aggiunge, "è una battaglia che l'Udc porta avanti da anni e che finalmente taglia il traguardo". "In questo anno e mezzo di pandemia - prosegue il senatore - abbiamo imparato a lottare e contrastare un nemico comune. Anche oggi, con questo risultato concreto, dimostriamo quanto sia importante fare squadra, al di là dei colori politici, per difendere il diritto alla salute di tutti i cittadini e non lasciare indietro nessuno". La nuova legge, conclude De Poli, "garantirà assistenza e cure adeguate ai pazienti, sostegno alle loro famiglie e soprattutto incentiverà la produzione e ricerca dei cosiddetti farmaci orfani che, in assenza di incentivi, non sarebbero redditizi".