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martedì 17 marzo 2020

Coronavirus: a picco le Borse. Wall Street -12,94%. Milano -6%

Lunedì nero per Wall Street, che chiude la peggiore seduta dal 1987. Il Dow Jones chiude perdendo il 12,94%, in quella che è la peggiore seduta della sua storia in termini di punti persi, 2.999,10 punti. La pandemia da coronavirus può finire negli Stati Uniti a luglio o agosto: lo ha detto il presidente americano Donald Trump. "Ma dobbiamo fare un ottimo lavoro", ha aggiunto. Trump ha ammesso per la prima volta, in una conferenza stampa alla Casa Bianca, che la situazione causata dal coronavirus in Usa "non è sotto controllo" e ha definito il Covid-19 un "nemico invisibile".

Giornata molto nervosa e fortemente negativa per i mercati azionari del Vecchio continente: la Borsa peggiore è stata quella di Madrid, appesantita anche dai dati di impatto del Coronavirus in Spagna, che ha ceduto il 7,9% finale, seguita da Parigi (-5,7%), Francoforte (-5,3%) e Londra, che ha chiuso in perdita del 4,1%.

Profondo rosso per la Borsa di Milano, che riesce comunque a recuperare parte delle perdite accumulate nel pomeriggio quando il Ftse Mib era arrivato a perdere fino all'11,3%. L'indice delle blue chips ha chiuso in calo del 6,11% a 14.980 punti, bruciando circa 18,3 miliardi di euro e di fatto annullando il rimbalzo di venerdì scorso.


sabato 7 marzo 2020

Il virus ‘stende’ Piazza Affari. In 2 settimane bruciati 95 mld

Venerdì in profondo rosso per Piazza Affari, così come per il resto delle Borse europee sull'effetto coronavirus. Il Ftse Mib lascia sul terreno il 3,5% a 20.799 punti portandosi su minimi di metà agosto, mentre lo spread fra Btp e Bund archivia la giornata a 178 punti, dopo un massimo di seduta a 191 punti base.

Il listino principale in due settimane, ovvero dal primo contagio, ha mandato in fumo 95 miliardi di euro in capitalizzazione. Bruciati nella seduta odierna 17 miliardi di euro. Tra i titoli peggiori, Prysmian (-6,7%) e Atlantia (-5,4%). Quest'ultima sulle notizie di stampa secondo cui Autostrade ha deciso il rinvio dell'approvazione del bilancio e l'interruzione del negoziato tra F2i ed Atlantia per creare una holding in cui fare confluire Aspi. Male poi Saipem (-6,01%), Eni (-6,69%), Tenaris (-5,7%) dopo che è saltato l'accordo dell'Opec+ sui tagli alla produzione di greggio per far fronte all'impatto del Covid-19. Acquisti invece su Poste (+3%) in scia ai conti.

Non va meglio nel resto del continente: lo Stoxx 600, l'indice che copre circa il 90% del mercato azionario europeo, chiude in calo del 3,6% mandando in fumo nella sola seduta odierna oltre 300 miliardi di euro. In due settimane, lo Stoxx 600 ha bruciato oltre 1.358 miliardi di capitalizzazione. Queste le chiusure nelle quattro piazze principali: Parigi -4,14%, Francoforte -3,37%, Londra -3,62% e Madrid -3,54%.


sabato 29 febbraio 2020

Coronavirus: venerdì nero in Borsa, l'Europa 'brucia' 310 miliardi

Il 'venerdì nerissimo' sui mercati azionari europei ha causato un calo dell'indice Euro stoxx 600, che raggruppa i principali titoli quotati sulle Borse del Vecchio continente, del 3,5%, che si traduce in 310 miliardi di capitalizzazione persi in un'unica giornata. La sola Piazza Affari, con un calo dell'indice Ftse All share del 3,4%, ha 'bruciato' oltre 21 miliardi.

Lo spread tra Btp e Bund chiude a 171 dopo aver superato 180. Il rendimento del decennale italiano è all'1,01%.

Ultima seduta di settimana molto pesante per Piazza Affari che, in un clima molto nervoso e volatile, ha accusato con l'Europa ancora l'effetto Coronavirus: l'indice Ftse Mib ha chiuso in calo del 3,58% dopo aver sfiorato un ribasso di cinque punti percentuali, l'Ftse All share in discesa dello 3,47%. A Milano, tra i titoli principali, i cali maggiori sono stati accusati da Snam, che ha perso il 4,47% sullo scivolone del greggio, con Hera in ribasso del 5,7%, Eni e Tim del 5,1%. Male anche A2a in ribasso del 4,9%, mentre Terna e Atlantia hanno perso il 4,8%. Nel settore finanziario, Bper ha ceduto il 4,7%, Poste il 4,6% e Mediobanca quattro punti percentuali, con Intesa in calo del 3,9% e Unicredit del 3,8%. Ha provato a tenere Pirelli (-1,5%), con Nexi in calo di un punto, la Juventus sulla parità, Prysmian in rialzo dello 0,4% e Amplifon in netta controtendenza con un aumento finale del 2,6%.

Wall Street archivia la settimana peggiore dalla crisi finanziaria del 2008. Una settimana in cui il Dow Jones ha ceduto oltre il 12% perdendo più di 3.500 punti. L'indice S&P500, quello delle 500 società a maggiore capitalizzazione, ha perso l'11,5%, mentre l'indice dei titoli tecnologici Nasdaq è scivolato del 10,5%, arretrando del 13% rispetto ai livelli record raggiunti di recente.


lunedì 24 febbraio 2020

L'effetto coronavirus sui mercati: crolla il petrolio, oro ai massimi

Oro in volata sui mercati asiatici. Il diffondersi del coronavirus, i cui rischi sono stati riconosciuti anche dal G20, hanno spinto il metallo prezioso con consegna immediata ai massimi degli ultimi sette anni. Crolla, invece, il prezzo del petrolio. Il Brent, il greggio di riferimento europeo, ha perso oltre il 3%, mentre il West Texas Intermediate americano è arretrato del 3%.

I timori per la propagazione dell'epidemia pesano anche sulle Borse europee, che hanno avviato la seduta in deciso ribasso. Piazza Affari fa segnare un -3,5% in apertura mentre Londra alle prime battute lascia sul terreno il 2%, Parigi arretra del 2,55% e Francoforte perde il 2,56%.


Inflazione: gennaio +0,5%, dato rivisto

A gennaio il tasso di inflazione registra un aumento dello 0,5% (come nel mese di dicembre). Lo rileva l'Istat diffondendo i dati definitivi, ricordando che la stima preliminare era di +0,6%. Su base mensile, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile.

In particolare, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, cioè il cosiddetto 'carrello della spesa', aumentano a gennaio dello 0,6% su base annua (stabili rispetto al mese precedente) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto dell'1,3% (da +1% di dicembre). 

La stabilità dell'inflazione, spiega l'Istat, è effetto di andamenti opposti: da un lato accelerano i prezzi dei beni energetici non regolamentati e dei servizi relativi ai trasporti; dall'altro si amplia la flessione dei beni energetici regolamentati e rallentano la loro crescita i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona.


martedì 18 febbraio 2020

Intesa Sanpaolo lancia un'opa per Ubi Banca

Intesa Sanpaolo lancia una offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Ubi Banca con l'obiettivo di "consolidare ulteriormente la propria leadership nel settore bancario italiano". L'operazione, che non è concordata, valorizza Ubi per 4,86 miliardi, con un premio del 27,6% sui valori di borsa di venerdì scorso, e prevede che per ogni 10 azioni di Ubi portate in adesione all'Offerta saranno corrisposte 17 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo di nuova emissione. 

Nascerebbe così un gruppo da 3 milioni di clienti. Bper ha sottoscritto con Intesa un contratto che prevede, in caso di successo dell'opa su Ubi Banca, l'acquisto di un ramo d'azienda composto da circa 1,2 milioni di clienti distribuiti su 400/500 filiali bancarie, ubicate in prevalenza nel nord del Paese. Contemporaneamente anche UnipolSai acquisterebbe i rami d'azienda delle compagnie assicurative Bancassurance Popolari, Lombarda Vita e Aviva Vita partecipate da Ubi Banca. Nessun commento da Ubi Banca.

sabato 15 febbraio 2020

Airbus: Usa alzano tariffe all'import dal 10% al 15%

Gli Stati Uniti hanno deciso di aumentare i dazi sui velivoli Airbus importati dall'Europa dal 10% al 15% a partire dal 18 marzo. Lo ha annunciato l'ufficio del rappresentante del Commercio americano, sulla base della sentenza Wto contro i sussidi pubblici europei al consorzio Airbus.

"Con la leadership del presidente Trump, gli Usa hanno vinto il più grande premio nella storia del Wto il 2 ottobre del 2019 quando sono state autorizzate contromisure su 7,5 miliardi di beni" per pratiche commerciali scorrette nell'Unione europea e nel Regno Unito, si legge nella nota del rappresentante al Commercio americano nella quale si annunciano i nuovi dazi.

Lo scorso ottobre Washington aveva imposto tariffe del 10% agli aerei di Airbus e del 25% su vari prodotti europei, in gran parte del settore agroalimentare (anche italiano), dai formaggi alle olive, dai vini al whisky. Washington si dichiara comunque disponibile ad raggiungere un accordo negoziato sulla disputa relativa ai sussidi ai colossi dell'industria aerea. In aprile è attesa un'analoga sentenza del Wto sui sussidi pubblici Usa all'americana Boeing.


mercoledì 12 febbraio 2020

Air Italy va in liquidazione, da oggi non vola più

Air Italy, la seconda compagnia italiana dopo Alitalia, è stata messa in liquidazione. Tutti gli aerei a terra: da oggi non vola più. Addio alla storica base di Olbia e a quella di Milano Malpensa, scelta strategica per lo sviluppo, nei piani ambiziosi della società, dei collegamenti internazionali. In tutto circa 1.200 dipendenti, di cui 550 in Sardegna, che ora sono appesi a un filo.

Gli azionisti di Air Italy, Alisarda e Qatar Airways attraverso AQA Holding, a causa delle persistenti e strutturali condizioni di difficoltà del mercato - si legge in una nota - hanno deciso all'unanimità di mettere la società Air Italy in liquidazione in bonis. 

"Air Italy lavorerà per ridurre al minimo il disagio per i passeggeri". I voli sino al 25 febbraio - precisa la nota-  saranno operati agli orari e nei giorni previsti da altri vettori mentre i passeggeri che hanno prenotato voli in partenza in date successive al 25 febbraio saranno riprotetti o rimborsati integralmente.

Qatar Airways era pronta, ancora una volta, a fare la "propria parte nel sostenere il rilancio e la crescita della compagnia aerea, ma ciò sarebbe stato possibile esclusivamente solo con l'impegno di tutti gli azionisti". Lo si legge in una nota di Qatar Airways sulla vicenda Air Italy.


lunedì 10 febbraio 2020

Unicredit, in Italia 6mila esuberi: chiusura per 450 filiali

Unicredit ha reso noto di prevedere tra il 2019 e il 2023 in Italia 6mila uscite e la chiusura di 450 filiali. Lo si legge nella lettera inviata ai sindacati nell'ambito dell'apertura della procedura. In particolare 500 sono "eccedenze di capacità produttiva" del piano appena chiuso Transform 2019 mentre 5.500 riguardano "nuove eccedenze" legate al piano Team23.

E' intenzione di Unicredit, si legge nella lettera ai sindacati, cercare "soluzioni condivise" e in questo ambito si guarda a quelli che maturano "il requisito pensionistico entro il 31 dicembre 2023 (con diritto alla pensione fino all'1 gennaio 2024 compreso)".

Per le altre uscite si "intende poi valutare in via prioritaria l'attuazione dello strumento del fondo di solidarietà di settore". In relazione a questa soluzione la banca "ritiene sostenibile far riferimento all'uscita di personale più prossimo al diritto di pensione, con un anticipo medio rispetto al primo requisito pensionistico di 36 mesi, adottando finestre di uscita che garantiscano certezza di realizzazione degli obiettivi di riduzione".


venerdì 7 febbraio 2020

Brexit, lʼauto inglese destinata al tracollo?

Secondo la “Society of Motor Manufacturers and Traders” (lʼassociazione britannica che riunisce produttori e distributori di veicoli), nei prossimi 5 anni lʼindustria auto del Regno Unito perderà 42,7 miliardi di sterline, cioè più di 51 miliardi di euro. Da oggi al 2024 si venderanno 1,5 milioni di veicoli in meno e il rischio palese che molti posti di lavoro andranno persi. Uno scenario terribile per i 160 mila lavoratori del settore, privo di soluzioni perché gli investimenti dei costruttori sono in forte contrazione. Nel 2015 le aziende automotive presenti nel Paese avevano investito 2,5 miliardi di sterline, tre anni dopo si è scesi a circa un miliardo di sterline.

Una crisi che ricorda quella degli anni 80, quando le grandi aziende inglesi persero via via la loro indipendenza e finirono nelle mani dei colossi stranieri. Questi perlopiù restarono nel Paese, investendo e non portando fuori la produzione, ma oggi la Brexit cambia gli scenari e a nessuno converrebbe più produrre in Inghilterra e Galles per poi esportare nellʼUnione Europea pagando dazi e subendo limitazioni di volumi. Honda, ad esempio, ha un grande stabilimento a Swindon e ha già fatto sapere che nel 2022 lo chiuderà, mentre Toyota ha preso tempo per decidere se produrre la nuova Corolla a Burnaston, dovʼera inizialmente previsto.

Gli occhi sono ora puntati su Nissan, che a Sunderland ha il più grande e moderno stabilimento del Paese, vi produce 500 mila vetture lʼanno e impiega quasi 7.000 addetti, ma ora tutti temono che la Casa ‒ già in rotta con lʼalleata Renault ‒ possa rivedere gli impegni. MINI è lʼinglesina per antonomasia, produce le sue auto a Oxford, ma la proprietà del brand appartiene a BMW (come pure Rolls-Royce), che potrebbe ricollocare la produzione. E lo stesso vale per Jaguar Land Rover, i cui proprietari di Tata (il colosso indiano) sarebbero tentati di portare altrove le linee di assemblaggio, come già fatto per il Suv E-Pace.


giovedì 6 febbraio 2020

Prezzi, nel paniere Istat anche e-car e consegna pasti a domicilio

L'Istat aggiorna il paniere per l'inflazione 2020. A rappresentare le nuove abitudini di spesa delle famiglie entrano le auto elettriche ed ibride, i monopattini elettrici, il sushi take away e la consegna di pasti a domicilio. Tra le novità anche il servizio di barba e baffi e i trattamenti estetici per uomo. L'Istituto ha anche incluso gli apparecchi acustici, l'applicazione dello smalto semipermanente e lavatura e stiratura di camice. 

Nessuno prodotto esce dal paniere nel 2020 poiché tutti quelli già presenti non mostrano segnali di obsolescenza tali da motivarne l'esclusione. Ad arricchire la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati, sono inclusi nel paniere il servizio di lavatura e stiratura camicia e l'applicazione dello smalto semipermanente, tra i trattamenti di bellezza.

Nel paniere del 2020 utilizzato per il calcolo degli indici Nic, per l'intera collettività nazionale, e Foi, per le famiglie di operai e impiegati, figurano 1.681 prodotti elementari contro i 1.507 nel 2019, raggruppati in 993 prodotti, a loro volta raccolti in 410 aggregati. La principale novità del 2020 è l'ampliamento dell'utilizzo dei prezzi registrati alle casse mediante scannerizzazione dei codici a barre a nuovi canali distributivi del commercio al dettaglio della grande distribuzione organizzata Si tratta, con riferimento ai beni alimentari confezionati e ai beni per la cura della casa e della persona, dei discount, delle piccole superfici di vendita e degli specialist drug che si aggiungono così a ipermercati e supermercati.


giovedì 30 gennaio 2020

Italia Independent, licenza occhiali CR7

La società eyewear di Lapo Elkann, Italia Independent, e il brand di Cristiano Ronaldo hanno firmato un accordo globale esclusivo della durata di cinque anni per la creazione di collezioni eyewear sotto il brand CR7. La prima collezione CR7 Eyewear è stata interamente ispirata e disegnata per Cristiano Ronaldo e verrà presentata in occasione di Mido 2020 per poi essere disponibile sul mercato a partire dalla primavera-estate 2020.

"Sono sempre stato appassionato di occhiali e ho sempre voluto avere una mia linea. Sono davvero entusiasta di collaborare con Italia Independent su questo progetto. Sono molto attento ai dettagli ed ho sempre lavorato duramente per raggiungere la perfezione in tutto quello che faccio", ha commentato il fuoriclasse della Juve. 

"Oggi per me e per tutta Italia Independent è una giornata da ricordare: aver ottenuto la licenza eyewear CR7 è un tassello di straordinaria importanza nel nostro percorso di crescita", ha sottolineato Lapo.


lunedì 20 gennaio 2020

Fmi, +0,5% pil Italia 2020, +0,7% 2021

L'economia italiana accelera nel 2020. Dopo il +0,2% del 2019, il pil è atteso crescere quest'anno dello 0,5%. Nell'aggiornamento del World Economic Outlook, il Fmi conferma la stima 2020 per l'Italia ma lima al ribasso quella per il 2021 a +0,7%, ovvero 0,1 punti percentuali in meno rispetto alle stime di ottobre.

Nel 2018 l'economia italiana era cresciuta dello 0,8%. Il Fondo taglia le stime di crescita mondiali per il 2020 e il 2021 confermando l'esistenza di rischi al ribasso, seppur più limitati rispetto alle stime di ottobre. Dopo il +2,9% del 2019, il pil mondiale è previsto crescere del 3,3% quest'anno e del 3,4% il prossimo, rispettivamente 0,1 e 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle precedenti previsioni. La revisione al ribasso del pil mondiale è legata al rallentamento di alcune economie emergenti, soprattutto l'India. 


venerdì 17 gennaio 2020

Autostrade, piano 2020-23 da 7,5 miliardi e 1.000 assunzioni

Il piano di Autostrade per l'Italia per il periodo 2020-23 vale 7,5 miliardi di euro tra investimenti e manutenzione. Lo annuncia la società in una nota al termine del cda, che ha approvato le linee guida del piano strategico.

Il piano strategico 2020-2023 di Autostrade per l'Italia prevede un programma di assunzioni di 1000 persone tra ingegneri, tecnici, operai, addetti autostradali ed esattori. Lo annuncia la società nella nota, spiegando che "la sicurezza su strada, nei cantieri e nei luoghi di lavoro viene considerata una delle priorità fondamentali per lo sviluppo del piano strategico: per questo verranno sviluppate specifiche iniziative anche in collaborazione con la Polizia Stradale"

giovedì 16 gennaio 2020

Dazi: Usa-Cina, firmata l'intesa. Trump esulta: 'Accordo storico'

Donald Trump e il vice premier cinese Liu He hanno firmato il mini accordo commerciale fra Stati Uniti, aprendo di una fatto una tregua nella guerra commerciale in atto. La firma è avvenuta nella East Room della Casa Bianca dove, fra gli altri, sono presenti l'ex segretario di stato Henry Kissinger, il consigliere economico del presidente Larry Kudlow, il segretario al Commercio Wilbur Ross, la figlia-consigliere del presidente Ivanka Trump e il marito Jared Kushner.

L'accordo commerciale fra Stati Uniti e Cina prevede che Pechino acquisti ulteriori 200 miliardi di dollari di prodotti e servizi americani. La Cina si impegna anche a non lanciarsi in svalutazioni valutarie e a comunicare regolarmente e a consultarsi sul mercato valutario. In base all'intesa a partire dall'1 aprile la Cina consentirà il pieno controllo da parte di società finanziarie straniere.

Trump esulta, ringrazia il presidente cinese Xi Jinping definendolo un suo "grande amico" e ribadisce che in "un futuro non lontano andrà in Cina". Fra sorrisi e battute parla di un "accordo storico", di un "importante passo in avanti" verso una relazione più equilibrata fra i due paesi.


martedì 14 gennaio 2020

Lamborghini: boom vendite nel 2019, 8.205 auto consegnate

Aumento del 43% delle consegne ai clienti di tutto il mondo, passando da 5.750 a 8.205 vetture. Automobili Lamborghini ha confermato nell'esercizio 2019 i suoi solidi livelli di crescita a livello mondiale incrementando ulteriormente per il nono anno consecutivo le vendite dei suoi modelli, registrando un nuovo record.

"Il 2019 - ha dichiarato Stefano Domenicali, Chairman e Chief Executive Officer di Lamborghini - è stato in assoluto l'anno che ci ha regalato il maggior numero di successi. Grazie all'intenso lavoro del nostro team, le vendite sono aumentate in modo sostanziale e ci hanno permesso di raggiungere cifre mai viste prima. In soli due anni abbiamo più che raddoppiato le nostre vendite, un successo che dimostra la forza del nostro brand, oltre che la qualità e la sostenibilità del nostro prodotto e della nostra strategia commerciale. Nell'ultimo anno - ha aggiunto Domenicali - abbiamo venduto circa 5.000 esemplari del nostro Super SUV Urus, una cifra che da sola si avvicina al totale delle vendite del 2018".

Dal punto di vista tecnologico, Lamborghini ha deciso di dedicarsi anche nel 2020 allo sviluppo strategico di varianti ibride di tutti i modelli supersportivi di nuova generazione. Inoltre, nel 2020 Lamborghini continuerà con la sua strategia di presentare nuovi modelli e iniziative nell'ambito di eventi in ambienti esclusivi e dedicati ai clienti e media. In questo contesto Lamborghini non sarà presente al prossimo Salone dell'auto di Ginevra 2020.



venerdì 10 gennaio 2020

Istat: l’occupazione ai massimi storici dal 1977

Dopo l’incremento occupazionale del primo semestre dell’anno e l’andamento altalenante del terzo trimestre, nel mese di novembre si conferma la tendenza alla crescita già registrata a ottobre che porta l’occupazione ai massimi storici: cioè dal 1977, anno di inizio delle serie storiche ricostruite. E’ quanto emerge dalle stime provvisorie dell’Istat. Gli occupati crescono di 41 mila unità rispetto al mese precedente (+0,2%), con un tasso di occupazione che sale al 59,4% (+0,1 punti percentuali).

L’aumento congiunturale dell’occupazione è trainato dai dipendenti permanenti e da una rilevante crescita del tasso di occupazione dei giovani con 25-34 anni, mentre calano i lavoratori a termine e gli indipendenti.

L’andamento dell’occupazione è sintesi di un aumento della componente femminile (+0,3%, pari a +35 mila) e di una sostanziale stabilità di quella maschile. Gli occupati crescono tra i 25-34enni e gli ultracinquantenni, mentre calano nelle altre classi d’età; al contempo, aumentano i dipendenti permanenti (+67 mila) a fronte di una diminuzione sia dei dipendenti a termine (-4 mila) sia degli indipendenti (-22 mila).



domenica 5 gennaio 2020

E’ record per il Made in Italy sulle tavole di tutto il mondo

E’ record storico per il Made in Italy alimentare sulle tavole delle festività di tutto il mondo con l’export di vini, spumanti, panettoni, formaggi, salumi ma anche caviale Made in Italy che solo per il mese di Natale e Capodanno raggiunge i 3,5 miliardi di euro, in aumento del 7%. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti sulla base delle proiezioni relative al mese di dicembre 2019 su dati Istat del commercio estero.

Tra i grandi protagonisti del cibo made in Italy sulle tavole straniere si conferma lo spumante che, grazie a un aumento in valore del 4%, fa segnare un nuovo record, in linea con la crescita dell’intero settore vitivinicolo, anch’esso in aumento del 4%. 

Ma ad essere richiesti sono anche i dolci nazionali come panettoni, altri prodotti della pasticceria tipica delle feste, in aumento dell’11% in valor e sempre più gettonate anche le paste farcite tradizionali del periodo freddo, come tortellini e cappelletti (+8%). 

In salita pure la domanda di formaggi italiani che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 12%, così come quella di prosciutti, cotechini e salumi (+3%) ma anche il caviale made in Italy, che fa segnare una crescita boom sui mercati internazionali con un +18%.



lunedì 30 dicembre 2019

EssilorLuxottica denuncia maxi frode in Thailandia

Maxi frode in Thailandia a danni di EssilorLuxottica. La controllata Essilor International - spiega una nota -  ha accertato attività finanziarie fraudolente in uno stabilimento in Thailandia con un impatto finanziario atteso che "potrebbe essere pari ad un massimo di 190 milioni". In relazione all'accaduto - sottolinea ancora il comunicato - il gruppo ha sporto denuncia in Thailandia e in altre giurisdizioni e ha mobilitato tutte le risorse opportune, interne ed esterne, per porre immediatamente fine alle attività fraudolente e adottare le misure necessarie.

"La società sta inoltre svolgendo indagini serrate e perseguendo tutte le possibili iniziative per cercare di recuperare i fondi indebitamente sottratti e mitigare l'impatto", che potrebbe ridursi per effetto di eventuali rimborsi assicurativi, ritorni dalle azioni legali e recuperi di ulteriori somme attualmente congelate su vari conti bancari. Gli effetti della scoperta saranno registrati nel bilancio 2019.



Borsa: Atene regina mondo, Milano seconda

E' Atene la regina delle borse mondiali, con un rialzo dell'indice Bs Ase del 50,1% a venerdì scorso, penultima seduta dell'anno. Seguono Buenos Aires (+37,6%) e il Nasdaq di New York (+35,74%). In Europa, dopo la piazza sotto al Partenone c'è Bucarest (+34,74%), mentre Milano (Ftse Mib +29,65%) è la seconda nell'Eurozona. 

Complessivamente il listino principale di Borsa Italiana ha raggiunto quota 655,6 miliardi di capitalizzazione, vale a dire il 37% del Pil. Nel 2018, con 543 miliardi (-20%) valeva il 33,5% del Pil.

A fine 2017 invece, con 644 miliardi di valore, il listino principale di Piazza Affari era pari al 37,8% del Pil. Per trovare valori superiori al 40% bisogna tornare fino al 2007, quando l'insieme delle azioni quotate valeva il 47,8% del Pil, per precipitare poi al 25% l'anno successivo. Nel 2000 invece la capitalizzazione totale della Borsa di Milano valeva il 70% del Pil italiano.