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mercoledì 27 maggio 2020

Recovery Fund: piano Ue da 750 miliardi. All'Italia la quota più alta

La Commissione europea presenterà oggi il suo piano Marshall per risollevare l'economia Ue. "La Commissione propone un Recovery Fund da 750 miliardi che si aggiunge agli strumenti comuni già varati. Una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti": così il commissario all'economia Paolo Gentiloni.

Il pacchetto del Recovery Fund proposto dalla Commissione europea per l'Italia ammonta a 172,7 miliardi di euro. Lo apprende l'ANSA da fonti ben informate. 81,807 miliardi sarebbero versati come aiuti e 90,938 miliardi come prestiti.

I 172,7 miliardi proposti dalla Commissione Ue per l'Italia nell'ambito del pacchetto Recovery Fund rappresentano la quota più alta destinata a un singolo Paese. E questo sia in termini assoluti sia per quanto riguarda gli aiuti a fondo perduto che i prestiti. Segue l'Italia la Spagna, con un totale di 140,4 miliardi, divisi tra 77,3 miliardi di aiuti e 63,1 miliardi di prestiti.

"Sono giorni importanti. Il piano di intervento europeo sta assumendo la sua fisionomia definitiva. Oggi la Commissione europea annuncerà la sua proposta di Recovery Plan. L'Italia deve farsi trovare pronta all'appuntamento. Deve programmare la propria ripresa e utilizzare i fondi europei che verranno messi a disposizione varando un "piano strategico" che ponga le basi di un nuovo patto tra le forze produttive e le forze sociali del nostro Paese". Così il premier Giuseppe Conte su fb.


sabato 23 maggio 2020

Il Recovery Fund proposto dai 4 Paesi nordici, solo prestiti

Un fondo di emergenza "temporaneo, una tantum" e limitato a due anni, per sostenere "la ripresa economica e la resilienza dei settori sanitari" con un approccio basato su "prestiti a condizioni favorevoli" senza "alcuna mutualizzazione del debito" e in cambio di "un forte impegno per le riforme" nazionali da parte dei beneficiari: è il Recovery Fund proposto da Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia in un non-paper inviato alle capitali Ue e a Bruxelles.

Nel documento presentato da Austria, Paesi Bassi, Svezia e Danimarca i cosiddetti '4 frugali' chiariscono che potranno essere concessi prestiti "a condizioni favorevoli ai Paesi che più ne hanno bisogno", "limitando" però "il rischio per tutti gli Stati membri". Pertanto, scrivono, "ciò su cui non possiamo concordare è la creazione di qualsiasi strumento o misura che porti alla mutualizzazione del debito o a significativi aumenti nel bilancio Ue". 

Il Fondo d'emergenza, si legge ancora nel non-paper, dovrà essere legato a un bilancio Ue "modernizzato" e farà da "supplemento al pacchetto senza precedenti da 540 miliardi euro già concordati dal Consiglio europeo" con Sure, Bei e Mes. Le spese relative al Covid-19 potranno essere coperte dagli Stati membri attraverso "risparmi nel quadro finanziario pluriennale Ue, riprogrammando" le risorse "nelle aree che hanno meno probabilità di contribuire alla ripresa" economica. 


Hertz dichiara bancarotta in Usa e Canada

Il  colosso mondiale dell'autonoleggio Hertz, in crisi per le conseguenze del coronavirus, ha presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti e in Canada. Lo ha annunciato la società in una nota. "L'impatto di COVID-19 sulla domanda di spostamento è stato improvviso e drammatico, causando un brusco calo delle entrate dell'azienda e delle prenotazioni future", ha dichiarato in un comunicato stampa. Nel deposito del 'chapter 11' negli Stati Uniti non sono incluse le attività operative in altre aree, tra cui Europa, Australia e Nuova Zelanda.

Hertz afferma di aver adottato "azioni immediate" per tutelare la salute e la sicurezza dei suoi dipendenti e dei clienti e di avere eliminato "tutte le spese non essenziali". "Tuttavia - precisa la nota - , permangono incertezze sul ritorno del reddito e sulla completa riapertura del mercato, il che ha reso necessaria l'azione di oggi". 

Il 21 aprile, Hertz aveva tagliato 10.000 posti di lavoro in Nord America, ovvero il 26,3% della sua forza lavoro globale, nel tentativo di preservare liquidità in vista delle incertezze conseguenti alla pandemia. Il ricorso al 'Capitolo 11' è un dispositivo che consente a una società che non può più rimborsare il proprio debito di riorganizzarsi al riparo dai creditori. 

"La riorganizzazione finanziaria fornirà a Hertz un percorso verso una struttura finanziaria più solida che posizionerà meglio la società per il futuro", conclude la nota. Sono esclusi dalla procedure anche i siti in franchising che non appartengono alla società.


venerdì 22 maggio 2020

A rischio più di 220mila posti nelle grandi catene in Italia

Il 20% dei punti vendita della grande distribuzione non alimentare italiana è a rischio chiusura causa coronavirus. E l'implosione del settore rischia di "fare perdere il posto di lavoro a un numero compreso tra 220mila e 380mila persone a seconda degli scenari" - è l'allarme di uno studio sul comparto di The european house- Ambrosetti -, e di aprire un buco tra i 24 e i 32 miliardi nelle casse dello Stato per il mancato gettito Iva. 

"Una situazione così non ce la immaginavamo nemmeno nel peggiore degli incubi", sintetizza Claudio Gradara, presidente di Federdistribuzione. Supermercati e iper alimentari - rimasti sempre aperti - hanno per ora dribblato lo tsunami del Covid. Ma da Ovs a Zara, da Rinascente e Upim fino a decine di piccole catene, il resto del comparto fuori dall'oasi alimentare è stato travolto dalla tempesta perfetta, "senza paradossalmente finire nell'elenco dei settori in crisi stilato dal Cura-Italia" dice Gradara.

I problemi della logistica si sono sommati agli effetti del lockdown - "il fatturato 2020 di queste imprese registrerà un calo tra il 36,7% e il 49,4% del giro d'affari", calcola Valerio De Molli, managing partner di The european house-Ambrosetti - chi opera nell'abbigliamento e nella moda si è ritrovato in magazzino collezioni primaverili già pagate e impossibili da vendere.  E i grandi marchi di questo mondo - un po' trascurati nei primi interventi del governo - hanno lanciato il pressing sul governo per riuscire a inserire nel decreto Rilancio alcuni provvedimenti - dagli incentivi per la riduzione del costo degli affitti fino agli incentivi per i consumi - necessari per ridurre al minimo i danni collaterali della pandemia.


mercoledì 13 maggio 2020

Arriva un marchio per la sicurezza degli alimenti per bambini

Arriva un marchio di riconoscibilità per la sicurezza dei prodotti alimentari per l’infanzia, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere la corretta alimentazione e l’adozione della dieta mediterranea nei primi mille giorni di vita dei bambini. Ma anche di diffondere le buone pratiche della filiera agroalimentare italiana sui mercati nazionale ed estero. L’iniziativa è al centro di un protocollo d’intesa tra ministero delle Politiche agricole e Plasmon, rinnovato per il secondo anno consecutivo. 

L’impegno di Plasmon è quello di fare entro 5 anni investimenti per l’acquisto fino a 25mila tonnellate di materia prima italiana. E’ Andrea Budelli a spiegare come saranno utilizzate, mentre è Luigi Cimmino Caserta a dire come funzionerà il bollino a tutela degli alimenti per l’infanzia. “Sono materie prime che verranno utilizzate per la produzione in Italia dei nostri prodotti per l’infanzia – dichiara Budelli – a seguire ci sarà anche un impegno relativo alla comunicazione. Comunicheremo questa iniziativa, ma soprattutto comunicheremo quelle che sono le buona prassi di alimentazione infantile con particolare riferimento all’importanza di seguire fin dai primi passi, dai primi giorni di vita, la dieta mediterranea” spiega Budelli.

Il ministro Bellanova ha invece voluto sottolineare l’importanza dell’intesa e l’impegno di Plasmon, che potrà essere da stimolo per tutto il settore: “L’importanza è quella di valorizzare il 100% del prodotto in Italia – afferma – in questo caso parliamo di acquisti di materia prima: carne, pesce, prodotti agricoli. Parliamo di trasformazione e di confezionamento che viene fatto in Italia. Quindi, il 100% di prodotto in Italia con i controlli e le verifiche qualitative fatte nel nostro Paese. Parliamo di sicurezza alimentare e di come nei primi mille giorni di vita del bambini mettiamo nella disponibilità della famiglie un prodotto altamente certificato. Questa operazione del marchio è importante per far conoscere sempre di più, anche all’estero, il valore del made in Italy”.


lunedì 11 maggio 2020

Industria: Istat, produzione marzo -28,4% su mese

A marzo 2020 l'indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito del 28,4% rispetto a febbraio, stima l'Istat. Nel primo trimestre dell'anno, il livello della produzione è scesa dell'8,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Rispetto a marzo 2019 l'indice è diminuito corretto per gli effetti di calendario del 29,3% (22 giorni contro 21 dello scorso anno). Tutti i principali settori registrano variazioni tendenziali negative.

Le più rilevanti sono quelle di fabbricazione di mezzi di trasporto (-52,6%), industrie tessili e abbigliamento (-51,2%), fabbricazione di macchinari (-40,1%) e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-37%). Il calo minore si registra nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-6,5%).

A marzo le condizioni della domanda e le misure di contenimento dell'epidemia di COVID-19 hanno determinato un crollo della produzione industriale italiana con una riduzione tendenziale (-29,3%) che è la maggiore della serie storica disponibile (che parte dal 1990), superando i valori registrati nel corso della crisi del 2008-2009. Lo afferma l'Istat aggiungendo che è "senza precedenti anche la caduta in termini mensili dell'indice destagionalizzato". 

Tutti i principali settori di attività economica - sottolinea - registrano flessioni tendenziali e congiunturali, in molti casi di intensità inedite: nella fabbricazione di mezzi di trasporto e nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori la caduta congiunturale e tendenziale supera ampiamente il 50%. Relativamente meno accentuato è il calo nelle industrie alimentari, bevande e tabacco che, considerando la media degli ultimi tre mesi mantengono una dinamica tendenziale positiva.


venerdì 8 maggio 2020

Usa: 33,3 milioni americani senza lavoro in 7 settimane

Nelle ultime sette settimane gli americani che hanno richiesto i sussidi alla disoccupazione sono stati 33,3 milioni. I dati ufficiali sul mercato del lavoro saranno diffusi venerdì e, secondo le attese, saranno fra i peggiori di sempre, con gli analisti che stimano la perdita di oltre 21 milioni di posti in aprile e un tasso di disoccupazione al 16,0%.

Le richieste di sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti la scorsa settimana sono state 3,17 milioni dopo i 3,84 milioni della settimana precedente e i 4,42 milioni di quella ancora prima.
 
Neiman Marcus, la catena di grandi magazzini di lusso americana, fa ricorso al Chapter 11, la bancarotta assistita. Il colosso, già appesantito da debito elevato prima del coronavirus, punta a emergere dalla bancarotta all'inizio dell'autunno 2020. Neiman Marcus diventa così la seconda vittima eccellente nel settore delle vendite al dettaglio americano a causa del coronavirus dopo J Crew.



mercoledì 29 aprile 2020

Fitch taglia rating dell'Italia, pesa impatto del coronavirus

Fitch taglia il rating dell'Italia a BBB-. L'outlook è stabile.

"Il downgrade riflette il significativo impatto del coronavirus sull'economia italiana e sulla posizione di bilancio". Lo afferma Fitch in una nota prevedendo una contrazione del pil dell'8% nel 2020, con un debito al 156%. L'outlook stabile riflette l'idea che gli acquisti della Bce faciliteranno la risposta dell'Italia alla pandemia e allenteranno i rischi di rifinanziamento. 

Fitch prevede una ripresa dell'economia italiana nel 2021 con un Pil in crescita del 3,7%. Lo afferma Fitch sottolineando che la "forza della ripresa al di là del 2021 è altamente incerta date le debolezze sottostanti dell'economia". Fitch prevede che la "recessione e la risposta al Covid-19 risulteranno in deterioramento di bilancio quest'anno", con un deficit vicino al 10% del Pil.

"L'Italia ha dimostrato un'ampia coesione politica nelle prime settimane della pandemia. Il sostegno per la colazione di governo è aumentato e il premier Giuseppe Conte ha rating più alto da quando ha assunto l'incarico. Comunque le tensioni politiche sono riemerse nelle ultime settimane. Riteniamo che le tensioni politiche si intensificheranno con il rilassamento graduale delle misure di lockdown e l'attenzione politica si sposterà sull'economia e la risposta comune europea alla crisi".

L'outlook del settore bancario italiano è deteriorato dopo lo shock del Covid-19: la profonda recessione amplierà probabilmente i rischi alla qualità del credito e metterà pressione sulla redditività del settore. Lo afferma Fitch, precisando che le misure di appoggio decise dal governo dovrebbero in parte sostenere la qualità degli asset e mitigare in parte l'impatto negativo sulle banche.


sabato 25 aprile 2020

Poche deroghe prima del 4 maggio, si studia "lockdown" di ritorno

Quale meccanismo 'd'emergenza' introdurre se, dopo il primo allentamento del lockdown, in alcune aree del Paese tornassero a salire i contagi. E' questo uno dei temi in discussione sul tavolo del governo e se ne sarebbe parlato nella lunga riunione del premier Giuseppe Conte con capi delegazione e ministri di questa sera. 

Sulle attività produttive l'orientamento sarebbe quello di aprire tutto il 4 maggio e non fare eccezioni per le aziende private, nonostante il pressing delle imprese e delle Regioni, ma riavviare l'edilizia pubblica il 27 aprile, come sollecitato dai Comuni. Dunque nessuna modifica dei codici Ateco ma il confronto finale dovrebbe esserci oggi, sia con le parti sociali sia con gli enti locali che avevano chiesto, con Stefano Bonaccini e con governatori come Luca Zaia, di permettere di riaprire le aziende il 27.

Quanto più in generale al piano della fase 2, Conte si prende ancora del tempo per definire i diversi aspetti, che dovrebbe illustrare al Paese non nel giorno della Liberazione, ma domenica 26 o lunedì 27. In discussione ci sono sia le regole sul distanziamento sociale e sull'utilizzo delle mascherine, sia la gestione dei trasporti. Poi bisogna decidere come scandire l'apertura di ristoranti e bar, con la possibilità che in una prima fase, dal 4 o dall'11 maggio, scatti la possibilità di fare asporto.

Quanto ai casi di possibile risalita del contagio, si sta valutando un meccanismo che usi, come suggerito anche dalla task force di Colao, insieme all'indice dei contagi anche la capienza degli ospedali sul territorio e la disponibilità di dispositivi di protezione individuale. Il governo deve decidere se inserire un automatismo che vincoli le Regioni o procedere di caso in caso: se salisse l'indice del contagio, ad ogni modo, il "lockdown" tornerebbe a scattare in alcune aree del Paese.


venerdì 17 aprile 2020

Auto: effetto pandemia, -51,8% vendite in Europa

La pandemia ha pesanti effetti sul mercato europeo dell'auto. A marzo in Europa Occidentale (Ue+Efta+Uk) le immatricolazioni sono state 853.077 contro 1.771.030 dello stesso mese del 2019. Il calo - secondo i dati diffusi dall'Acea l'associazione dei costruttori europei in valore assoluto è di 917.953 autovetture, mentre la contrazione percentuale è stata del 51,8%. Nel trimestre le auto complessivamente vendute sono 3.054.7093, il 26,3% in meno dello stesso periodo dell'anno scorso.

Il gruppo Fca ha immatricolato a marzo nei mercati dell'Unione Europea, dell'Efta e nel Regno Unito 27.326 auto, il 74,4% in meno dello stesso mese del 2019. La quota è pari al 3,2%. Nel trimestre il gruppo ha venduto 170.327 vetture, con un calo del 34,5% sull'analogo periodo dell'anno scorso e una quota è scesa dal 6,3% al 5,6%.

"Effetto devastante dell'emergenza coronavirus sul mercato dell'auto europeo". Lo sottolinea il Centro Studi Promotor che parla di "disastroso risultato interamente dovuto all'emergenza coronavirus, in un mercato che già nei primi due mesi dell'anno era fiacco, ma aveva contenuto le perdite nel 7,2%". Il risultato peggiore si è registrato in Italia, primo paese a dichiarare l'emergenza (-85,4%). Non molto meglio hanno fatto Francia e Spagna, dove il calo è stato del 72,2% e del 69,3%. Pesante, ma più contenuto, l'impatto sulla Germania (-37,7%) e sul Regno Unito (-44,4%). 

Anche se previsto, il crollo delle immatricolazioni - sottolinea Promotor - è un vero shock per il mercato. Facile prevedere che fino a quando non verranno allentate le misure di protezione contro il coronavirus, i dati possono soltanto peggiorare rispetto al devastante risultato di marzo. 


giovedì 16 aprile 2020

Confindustria, Carlo Bonomi designato presidente

Carlo Bonomi e' stato designato quale nuovo presidente di Confindustria. Vince così la sfida del voto del Consiglio Generale di via dell'Astronomia con Licia Mattioli. Per l'elezione definitiva bisognerà andare  ora al voto dell'assemblea privata prevista per il 20 maggio.

Il Consiglio Generale di Confindustria ha designato Carlo Bonomi con 123 preferenze. Hanno votato tutti i 183 aventi diritto. Alla candidata concorrente Licia Mattioli sono andate 60 preferenze. Nessuna scheda bianca, nessuna scheda nulla. La riunione del Consiglio Generale si è svolta a distanza e alla presenza, nella sede di Confindustria, del presidente Vincenzo Boccia, della Dg Marcella Panucci e dei due candidati. La nomina dovrà avere il gradimento dell'assemblea dei delegati, convocata il 20 maggio, che eleggerà il trentunesimo presidente di Confindustria.

Intanto, il 30 aprile il Consiglio Generale dovrà esprimersi sulla squadra dei vicepresidenti che verrà presentata dal presidente designato.

"Non è il momento di gioire", sottolinea Bonomi nelle sue prime parole agli industriali che lo hanno oggi designato presidente di Confindustria. "Dobbiamo metterci immediatamente in condizioni operative tali - dice - per affrontare con massima chiarezza ed energia la sfida tremenda che è davanti a noi: continuare a portare la posizione di Confindustria su tutti i tavolo necessari rispetto ad una classe politica che mi sembra molto smarrita in questo momento, che non ha idea della strada che deve percorrere il nostro Paese".

martedì 14 aprile 2020

Coronavirus: consumi in picchiata, -31,7% a marzo

Consumi in picchiata del 31,7% a marzo rispetto allo stesso periodo del 2019 e per il primo trimestre di quest'anno si stima una riduzione tendenziale del 10,4%. Un crollo che fa prevedere per il solo mese di aprile una contrazione del Pil del 13% a fronte di un calo tendenziale del -3,5% atteso per il primo trimestre 2020. E' quanto emerge dallo studio di Confcommercio sugli effetti del lockdown per arginare il contagio da Coronavirus.

"Siamo in presenza di dinamiche inedite sotto il profilo statistico-contabile, che esibiscono tassi di variazione negativi in doppia cifra" si legge nel report in cui si segnala il crollo del turismo con un -95% degli stranieri a partire dall'ultima settimana di marzo; delle immatricolazioni di auto (-82%), delle vendite di abbigliamento e calzature (-100% per la maggior parte delle aziende non attive su piattaforme virtuali), di bar e ristorazione (-68% considerando anche il delivery a casa).


lunedì 13 aprile 2020

Petrolio, Opec+: taglio della produzione da 9,7 milioni di barili

L'Opec+ (gruppo che comprende, oltre ai membri Opec anche altri 10 Paesi tra cui Russia e Messico) ha raggiunto un accordo per un taglio della produzione di petrolio e per mettere fine alla guerra dei prezzi. A riportarlo è l'agenzia Bloomberg, che cita alcuni delegati. L'intesa è sulla riduzione di 9,7 milioni di barili al giorno. Il Messico, che inizialmente si era sfilato dall'accordo, ridurrà la sua produzione di 100mila barili al giorno.

"L'accordo all'Opec+ è fatto e salverà decine di migliaia di posti di lavoro negli Stati Uniti. Voglio ringraziare e congratularmi con il presidente russo Vladimir Putin e il re Salman dell'Arabia Saudita. Ho appena parlato con loro dallo Studio Ovale". Così Donald Trump su Twitter, sottolineando che quello raggiunto "è un grande accordo per tutti". 


mercoledì 8 aprile 2020

Limoni come oro, il prezzo raddoppia

Con lo scoppio dell’emergenza coronavirus, è boom di richieste di limoni in Europa e nel resto del mondo con la produzione insufficiente che ha fatto quasi raddoppiare i prezzi. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti dal quale si evidenzia che a spingere le quotazioni è l’incremento della domanda mondiale come disinfettante naturale.

Le esportazioni di limoni – sottolinea la Coldiretti – sono sottoposte addirittura a controllo preventivo al pari di mascherine, ventilatori polmonari e altro materiale sanitario in Turchia dove l’agrume e impiegato in modo massiccio nella produzione di disinfettanti a base alcolica nelle abitazioni private e nei locali pubblici, con una conseguente impennata dei prezzi. 

Anche in Spagna che è il primo produttore di limoni dell’Unione Europa la domanda è aumentata enormemente mentre la produzione – precisa la Coldiretti – è risultata limitata per motivi climatici ed i prezzi sono schizzati.


venerdì 3 aprile 2020

Coronavirus, Catalfo: 3 miliardi reddito emergenza, platea 3 milioni

"C'è una parte di cittadini che in questo momento non ha alcun sostegno, dovrebbero essere circa 3 milioni. Stiamo valutando la platea e l'impatto. Quindi per tutte queste persone che non hanno altri sostegni al reddito sarà previsto il reddito di emergenza, che le aiuterà in questo periodo anche di crisi economica". Così la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, a Class Cnbc, confermando che il costo della misura, che andrà nel prossimo decreto di aprile, "si aggira intorno ai 3 miliardi" di euro.

Nel decreto di aprile il pacchetto per gli ammortizzatori sociali sarà "intorno ai 15 miliardi": lo ha detto la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, a Class Cnbc. "Il pacchetto di misure per il lavoro peserà svariati miliardi. La cifra, rispetto al decreto precedente, potrebbe essere raddoppiata, se non anche di più, perché si è ampliata la chiusura delle attività. Per cui è chiaro che per tutelare tutti i lavoratori e tutte le imprese stiamo facendo questa previsione di ampliamento e rafforzamento importante degli ammortizzatori sociali", ha sottolineato.


lunedì 30 marzo 2020

Bce a banche, stop a cedole e buy-back

La Bce ha chiesto alle banche vigilate di non pagare dividendi o riacquistare azioni proprie "durante la pandemia" di coronavirus. "La raccomandazione - si legge in una nota del Supervisory Board - riguarda i dividendi relativi al 2019 e al 2020, almeno fino all'1 ottobre 2020. La Bce si aspetta che le banche continuino a finanziare le famiglie, le piccole imprese e le grandi aziende".

Adeguarsi alla raccomandazione della Bce di non pagare dividendi e astenersi dal riacquisto di azioni "consentirà di mantenere nel sistema un totale di 30 miliardi di euro di capitale addizionale di più alta qualità" conferendo alle banche "capacità addizionale di prestare o assorbire le perdite in una fase in cui ciò è particolarmente necessario", afferma il capo della Vigilanza europea, Andrea Enria, in un blog sul sito della Bce.


venerdì 27 marzo 2020

Coronavirus, da aprile elettricità -18,3% e gas -13,5%

Bollette dell'elettricità e del gas in forte ribasso nel secondo trimestre 2020. Lo annuncia l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, spiegando che "le perduranti basse quotazioni delle materie prime nei mercati all'ingrosso, legate a una decisa riduzione dei consumi anche a causa dell'emergenza coronavirus, portano infatti a una riduzione del -18,3% per l'elettricità e del -13,5% per il gas".

L'aggiornamento delle condizioni di tutela del secondo trimestre 2020 - spiega l'Arera - riflette quotazioni nei mercati all'ingrosso dell'elettricità e del gas attese in calo, legate ad una contrazione dei consumi che potrà continuare nei prossimi mesi.

Infatti, prosegue l'Arera, per quanto riguarda le principali commodity energetiche, i forti cali all'ingrosso, primi fra tutti quelli del petrolio, scontano la prospettiva di una riduzione sensibile della domanda già nel mese in corso e in quelli successivi, per effetto delle misure stringenti adottate dalla maggior parte dei Paesi in relazione alla pandemia (con riduzione dell'operatività delle filiere produttive, chiusura delle attività non essenziali, limitazione degli spostamenti interni e internazionali).


giovedì 26 marzo 2020

Dhl: nel 2019 fatturato record a quota 63,3 miliardi, +2,9%

Dhl chiude il 2019 con un fatturato record di 63,3 miliardi di euro, in crescita del 2,9% rispetto all’anno prima. Lo comunica la società del gruppo Deutsche Post, sottolineando l’utile operativo (Ebit) è stato di 4,1 miliardi, in aumento del 30,5%. A oggi “le conseguenze del coronavirus stanno influenzando l’andamento del gruppo, ma gli obiettivi annuali del 2020 sono confermati e ne escludono gli effetti”.

“Grazie alla nostra copertura geografica – spiega l’amministratore delegato Frank Appel – e alla nostra vasta gamma di servizi, abbiamo una maggiore capacità di resilienza rispetto ad altre aziende del settore. Siamo riusciti a crescere ancora e abbiamo generato un utile record, nonostante il difficile scenario economico mondiale del 2019”.

“Naturalmente – aggiunge Appel – non possiamo disconnetterci completamente dall’economia mondiale e non rimarremo del tutto estranei a questa crisi. Tuttavia, al momento è troppo presto valutare e dare stime dell’impatto finanziario. Nonostante questo, stiamo portando avanti la nostra Strategy 2025 e l’azienda è sulla strada giusta per continuare la nostra crescita nel 2020 e negli anni a seguire”.


sabato 21 marzo 2020

L’Ue sospende il Patto di stabilità

La commissione europea ha proposto per la prima volta nella storia l’attivazione della clausola generale di salvaguardia (“general escape clause”) che sospende le prescrizioni del Patto di stabilità riguardo al percorso di riduzione del deficit pubblico dei paesi membri, quando si verifica “una grave recessione economica nell’Eurozona o nell’Ue nel suo insieme”.

Tecnicamente, non si tratta di una sospensione del Patto di stabilità, quanto dell’applicazione di una deroga prevista dal Patto stesso in questa clausola. In sostanza, la spesa pubblica in deficit per affrontare la crisi sanitaria del coronavirus e le sue severe conseguenze economiche non verrà contabilizzata ai fini del rispetto delle norme di bilancio dell’Ue.

“Il blocco della nostra vita pubblica è necessario per contenere il virus, ma rallenta anche gravemente la nostra economia”, ha dichiarato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen in un video pubblicato questo pomeriggio su Twitter.

L’attivazione della clausola di salvaguardia, ha sottolineato, “è una cosa nuova, non è mai stata fatta prima: significa che i governi nazionali possono iniettare nell’economia tutto il denaro di cui hanno bisogno. Stiamo allentando le regole di bilancio per consentire loro di farlo”.